La biografia di Amedeo Modigliani

Amedeo Modigliani in Prima Liceo, Livorno 1895

Livorno, 12 Luglio 1884 - Parigi, 24 Gennaio 1920


Nasce a Livorno da una famiglia borghese della comunità ebraica. Nell’agosto 1898 inizia la formazione in città nello studio di Gugliemo Micheli (fedele allievo di Giovanni Fattori), frequentato da molti giovani artisti come Oscar Ghiglia, con cui stringe una forte amicizia. Tra 1902 e 1903 studia alla Scuola Libera del Nudo alle Accademie di Firenze, con Fattori, e Venezia.

Le sue prime opere, come Stradina toscana (1898) esposta al Museo Civico Giovanni Fattori, risentono della scuola “macchiaiola”, cioè della pittura dal vero costruita con veloci tocchi di colore affiancati. Nel 1906 si trasferisce definitivamente a Parigi, dove conosce artisti, visita gallerie e mostre e modifica il suo linguaggio pittorico: nei ritratti, tema che predilige in tutta la carriera, sperimenta le capacità espressive del colore, sintetizza le forme utilizzando pennellate nette che costruiscono i volumi.

Livorno, via Roma in una cartolina dei primi anni del NovecentoTorna due volte a Livorno nel 1909 e nel 1913, ritrova gli amici e frequenta il Caffè Bardi in piazza Cavour, punto di ritrovo degli artisti. Tra 1911 e 1913 si dedica alla scultura in marmo e in pietra, caratterizzata da volti affilati e tratti arcaizzanti che richiamano l’arte africana. A Livorno lavora su alcune teste, ma, secondo la leggenda, non incontrando il favore dei colleghi le distrugge. Non abbandona la pittura, con uno stile personale che continua a evolversi, giocando sull’uso di pochi toni di colore e della linea con valore espressivo, sulla semplificazione delle forme, con i suoi tipici volti ovali, gli occhi spesso privi di pupille e i colli che si vanno allungando sempre di più. Esegue ritratti di donne, bambini e passanti; di amici artisti, come Moïse Kisling (1915, Milano Pinacoteca di Brera); di mecenati, mercanti e galleristi, come Paul Guillame seduto (1916, Milano, Museo del Novecento); delle sue compagne, come Ritratto di Beatrice Hastings (1915, Milano, Museo del Novecento) e dal 1916 statuari nudi femminili, come Nudo coricato con le mani unite (1917-18, Torino, Pinacoteca Giovanni e Mariella Agnelli).

Dopo avere esposto molto a Parigi e in altre città d’Europa, nel 1917 la sua prima personale alla galleria Berthe Weill di Parigi viene subito chiusa per lo scandalo provocato dai suoi nudi.

Di salute cagionevole fin dalla giovinezza, aggravata da una vita dissoluta, si ammala e muore a soli 35 anni per una meningite tubercolare. Viene sepolto a Parigi.

Nel 1988 una lapide in suo ricordo viene collocata nel Famedio degli illustri livornesi a Montenero.

Il Museo Giovanni Fattori di Livorno conserva di Amedeo Modigliani, oltre a 1 disegno con schizzi anche sul retro, 1 dipinto a lui attribuito: Stradina toscana (attr.), 1898 circa

(Notizie tratte dal sito del Museo Giovanni Fattori del Comune di Livorno, contenuti scientifici a cura del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa)

 

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